domenica 15 febbraio 2009

Lettera aperta su arte e colori


Cara baia,

tu sai che ti voglio bene e che ho il massimo rispetto e considerazione della tua intelligenza e del tuo sense of humour, ma sinceramente a mio avviso il tuo articolo non sta in piedi.
Nessuno finora ha detto una sola parola né in bene né in male su quello che hai scritto, per cui a quanto mi consta nessuno ha catalogato né cercato di inquadrare alcunché. La prima parte del tuo articolo mi sembra francamente del tutto pleonastica e forzata; mi suona insomma come un caso classico di excusatio non petita.
Quanto al fatto che l'arte non ha colore, bene, se io mi chiamassi Vladimir Illic Bogdanovich credo che non ci vorrebbe molto ad attribuirmene uno. E così se scegli di chiamarti Benito Flores; non dico che sia illecito ma di certo non è un nome politicamente neutro. Il messaggio viene da lui, è lui che si è catalogato, e il suo universalmente riconosciuto talento musicale non cambia il fatto che abbia scelto di manifestare il suo credo politico in modo esplicito.
'La musica unisce i popoli', è una bella frase vuota come lo sono le bandiere della pace che talvolta vengono esposte nelle sedi dei gruppi neonazisti in sl per cercare di evitare la chiusura della sim e la cancellazione degli account da parte dei Linden - basta infiltrarsi alle loro riunioni per sapere cosa pensano veramente - e forse andrebbe ricordata ai camerati di questo grande artista quando vanno a sprangare o a bruciare qualche immigrato testimoniando così l'alto senso della Patria che li anima. Tuttavia visto che pare sia legale ormai fare apologia di fascismo passiamo oltre e veniamo a cosa mi ha dato, questo sì, molto fastidio.
Hai finalmente trovato la tua strada. Non la condivido ma rispetto le tue scelte. Prova però ad andare a dire a qualcuno che per sua sfortuna si trovi effettivamente in stato di schiavitù, sia pure solo de facto, che non c'è nessuno piu libero di lei o lui: credo che ti arriverebbe un pugno in faccia, e te la caveresti ancora a buon mercato.
Non voglio offendere la tua sensibilità, ma la superficialità con cui ti trastulli con termini come 'schiavitù' offende la mia: voi della schiavitù non sentirete mai nemmeno l'odore, siete solo gli eterni borghesi annoiati in cerca di "trasgressione". Una "schiava" BDSM non è una schiava ma una donna libera che recita un copione prestabilito in un gioco erotico; e qualora libera non fosse, ciò costituirebbe materia di competenza della magistratura. Non pretendere che chi è al di fuori del vostro gioco prenda sul serio il vostro teatrino. Non riesci proprio a contemplare l'idea che alcuni possano non trovare né interessante né eccitante l'idea di avere un padrone o degli schiavi e di infliggere o subire torture e umiliazioni, e che se non lo fanno non è per chiusura mentale ma semplicemente perché non trovano alcun interesse in queste pratiche? Davvero credi di scandalizzare qualcuno? A nessuno importa niente di quello che fate almeno se, come voglio sperare, siete degli adulti consenzienti che fanno cose che sono d'accordo di fare. Sono solo rituali, recite replicate all'infinito. Ma siccome tu ti prendi sul serio, in questo ti do ragione, fai bene; l'ideologia di cui siete portatori, nel suo nucleo profondo, racchiude un modo di concepire i rapporti pericoloso e malato, e ne siete tanto consci che andate in cerca di rispettabilità, anche se ovviamente nel contesto attuale siamo di fronte non a una tragedia ma a una farsa.
Ti prego di voler da ora in poi riflettere con maggiore attenzione sul modo di affrontare certi temi, in quella che sinceramente sta assumendo un po' il sapore di una provocazione gratuita e fuori bersaglio, alla quale tuttavia si è costretti contro la propria volontà a reagire. Che ci sia un concerto di pianoforte è materia di interesse generale, il fatto che "schiava è bello" è una tua opinione che impegna Porto Cervo SL su delle posizioni imbarazzanti e molto poco condivisibili. Lo abbiamo già discusso in privato, ma visto che mi ci costringi, devo dirlo pubblicamente: comunque la pensiamo come individui, Porto Cervo SL non ha niente a che fare col BDSM; non vuole nè promuoverlo nè censurarlo, sta semplicemente su un altro pianeta.
Naturalmente tu sei liberissima di aderirvi quanto io sono libero di rifiutarlo, ma se sicuramente può essere un interessante argomento di discussione per una serata alla Mala Suerte, deve essere altrettanto chiaro che non fa parte delle attività che si svolgono nel nostro sim.

Peace & love

Rock

1 commento:

Aruna ha detto...

Ho letto con molta attenzione l'articolo di baia e di seguito quello di Rock.
Espongo qui la mia opinione prima di tutto perché condivido integralmente l'opinione di Rock e poi per una questione di cronologia.

Non conosco il personaggio di cui parlate - se è un mio limite, perdonate la mia ignoranza! - conosco però le emozioni provenienti dall'Arte, a qualsiasi titolo rappresentata, nonché la dignità appartenente ad ogni essere umano e , perché no, ad ogni essere vivente.
Trovo che la dignità abbia mille colori e ben si affianca a concetti ormai quasi impronunciabili come la pace, l’amore, il rispetto, tutti ben rappresentati nell’Arte pittorica, architettonica, musicale, letteraria di tutti i tempi.
Così anche la verità, soggettiva che possa essere, ha un “colore”. Chi ne rinnega l’esistenza è un povero cieco; illuso dal suo stesso buio ne fa trappole per sciocchi, denigrando la luce perché riflette ogni cosa, anche la stupidità.
Grazie alla mia innata curiosità, ebbi occasione di inciampare in SL in una kajra – così si definì – che vantava di essere tale e di sottomettersi con abnegazione al suo padrone, ai suoi desideri, alla sua volontà incondizionata, sessuale e no; era fiera di indossare un collare che rappresentava la sua soggezione al “padrone”; si sentiva “libera” in questa sua scelta e apprezzava molto questo gioco di ruoli.
Devo ammettere di essere stata turbata da quelle affermazioni, non tanto per l’illustrazione del “gioco di ruoli” quanto per il convincimento manifestato dalla kajra nel suo monologo. Sollecitata dalla mia osservazione circa la sua dignità di donna, di persona, ridacchiò sul musetto del mio avatar concludendo “ …è un gioco, e poi basta con questi pensieri retrogradi”.
Il gioco già, ci può stare (?), fare però l’apologia di una trasgressione, quale questa riferita, dà pensiero e giustifica l’impronunciabilità di quei valori di cui ho parlato più sopra.
Talune sim o lands di SL, infatti, sembra diano la preferenza all’apologia degli aspetti più oscuri e deteriori degli esseri umani. Facendone stendardo di progressione intellettuale – politica – sociale - antropologica – spirtuale , là dove lo spirito è solo una nuvoletta evanescente come un phantome, i residenti di quei “paradisi” virtuali irridono agli antagonisti, definendoli benpensanti e conformisti, mentre tentano di racimolare accoliti pronunciandosi su concetti totalmente antitetici con gli etimi delle parole delle quali si servono.
Ora capisco definitivamente il motivo delle guerre e della “schiavitù” (quella vera, intendo): la mancanza di CORAGGIO.
Certo, CORAGGIO! E’ più facile uccidere, sterminare, soggiogare, armi alla mano, che cercare dentro di sé il meglio da far fruttificare e redistribuire. E’ difficilissimo cercare ed usare il proprio coraggio, significa porsi in discussione, scendere a patti con se stessi e gli altri.
Da quanto vado apprendendo in SL, ritengo che non si possa certamente smentire l’umanità dell’avatar. Dietro il pupazzetto c’è sempre e comunque un burattinaio, quest’ultimo assegna e gioca il ruolo che più gli piace, anche il peggiore.
Sarebbe molto interessante invitare la psicologa ospitata da Porto Cervo a volerci illuminare sugli aspetti più deteriori che si espongono in SL.

Aruna