Ho letto con molta attenzione l'articolo di baia e di seguito quello di Rock.Espongo qui la mia opinione prima di tutto perché condivido integralmente l'opinione di Rock e poi per una questione di cronologia.Non conosco il personaggio di cui parlate - se è un mio limite, perdonate la mia ignoranza! - conosco però le emozioni provenienti dall'Arte, a qualsiasi titolo rappresentata, nonché la dignità appartenente ad ogni essere umano e , perché no, ad ogni essere vivente.Trovo che la dignità abbia mille colori e ben si affianca a concetti ormai quasi impronunciabili come la pace, l’amore, il rispetto, tutti ben rappresentati nell’Arte pittorica, architettonica, musicale, letteraria di tutti i tempi.Così anche la verità, soggettiva che possa essere, ha un “colore”. Chi ne rinnega l’esistenza è un povero cieco; illuso dal suo stesso buio ne fa trappole per sciocchi, denigrando la luce perché riflette ogni cosa, anche la stupidità.Grazie alla mia innata curiosità, ebbi occasione di inciampare in SL in una kajra – così si definì – che vantava di essere tale e di sottomettersi con abnegazione al suo padrone, ai suoi desideri, alla sua volontà incondizionata, sessuale e no; era fiera di indossare un collare che rappresentava la sua soggezione al “padrone”; si sentiva “libera” in questa sua scelta e apprezzava molto questo gioco di ruoli.Devo ammettere di essere stata turbata da quelle affermazioni, non tanto per l’illustrazione del “gioco di ruoli” quanto per il convincimento manifestato dalla kajra nel suo monologo. Sollecitata dalla mia osservazione circa la sua dignità di donna, di persona, ridacchiò sul musetto del mio avatar concludendo “ …è un gioco, e poi basta con questi pensieri retrogradi”.Il gioco già, ci può stare (?), fare però l’apologia di una trasgressione, quale questa riferita, dà pensiero e giustifica l’impronunciabilità di quei valori di cui ho parlato più sopra.Talune sim o lands di SL, infatti, sembra diano la preferenza all’apologia degli aspetti più oscuri e deteriori degli esseri umani. Facendone stendardo di progressione intellettuale – politica – sociale - antropologica – spirtuale , là dove lo spirito è solo una nuvoletta evanescente come un phantome, i residenti di quei “paradisi” virtuali irridono agli antagonisti, definendoli benpensanti e conformisti, mentre tentano di racimolare accoliti pronunciandosi su concetti totalmente antitetici con gli etimi delle parole delle quali si servono.Ora capisco definitivamente il motivo delle guerre e della “schiavitù” (quella vera, intendo): la mancanza di CORAGGIO.Certo, CORAGGIO! E’ più facile uccidere, sterminare, soggiogare, armi alla mano, che cercare dentro di sé il meglio da far fruttificare e redistribuire. E’ difficilissimo cercare ed usare il proprio coraggio, significa porsi in discussione, scendere a patti con se stessi e gli altri. Da quanto vado apprendendo in SL, ritengo che non si possa certamente smentire l’umanità dell’avatar. Dietro il pupazzetto c’è sempre e comunque un burattinaio, quest’ultimo assegna e gioca il ruolo che più gli piace, anche il peggiore.Sarebbe molto interessante invitare la psicologa ospitata da Porto Cervo a volerci illuminare sugli aspetti più deteriori che si espongono in SL.Aruna
15 febbraio 2009 16.43
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