Le cose che contano

Da quando sono sindaco di Porto Cervo ho sempre mirato alle cose che contano e che possano aiutarci a crescere. Per questo Porto Cervo, come primo atto, eliminò i camping che permettevano l'allevamento di una sottospecie di avatar tenuti giorno e notte a procurarsi i linden [e che molto spesso sono bot degli stessi owners delle land che fanno camping sicchè ottengono un traffico enorme a costo zero visto che si pagano da soli N d RB], né vi sono a Porto Cervo luoghi dedicati al sesso o macchinette per giocatori d'azzardo.

Quando Darna Dryke ci propose di fare il concorso di Miss Porto Cervo, abbiamo accettato a due condizioni: niente tippaggi forzati di amici consenzienti, e un criterio diverso nella scelta della Miss. Non solo bellezza ma personalità e creatività delle concorrenti.

Poi, come è nostra abitudine, ci siamo messi da parte e lasciato piena libertà di azione a chi realizzava il concorso.

Se mi sono permessa, rispondendo alla scontenta Cheienne, di fare un po' di autocritica pur stigmatizzando il suo modo a mio parere sbagliato di accettare una sconfitta, è perché sono sicura che possiamo sempre perfezionarci ed allontanare per quanto possibile dalle nostre iniziative equivoci e interpretazioni offensive.

Vorrei davvero che nel prossimo concorso, la giuria fosse formata da rappresentanti di diverse categorie per avere una maggiore pluralità di vedute, non determinate nei criteri di valutazione da una certa uniformità di cultura o professione. Con questo, non metto in dubbio l'onestà di tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione del concorso, i quali ringrazio vivamente.

Una parola la voglio dedicare al nostro Manager Prometeo Axel, che ha contestato che la giuria fosse composta soltanto da stiliste.
Ha senz'altro ragione, ma l'impressione era quella: stiliste o modelle o prossime a diventarlo, l'ambito di provenienza della giuria era pur sempre quello della moda

volando Amat